Come potremmo cambiare oltre la pandemia.
Quello che è divenuto all’improvviso un altro mondo: riti, mascherine, file d’ingresso, ascolto ossessivo degli esperti moltiplicati all’improvviso come funghi. Ma soprattutto la scoperta di un notevole ritardo digitale, in un Paese dove un terzo delle famiglie non ha computer o tablet (in uno dei paesi con la maggior diffusione di telefoni cellulari!).
Anche il tempo del counseling politico e della riprogrammazione è sempre attuale. Per esempio: non può essere un dilemma scegliere fra salute ed economia, quando la prospettiva è scegliere una «economia della vita».
La mascherina una metafora della temperanza, che abbiamo quasi del tutto perduto nella voracità con cui divoriamo tutto, compresa madre Terra, nella bulimia del consumo, nella globalizzazione divorante delle privacy e delle originalità culturali, nella convinzione del diritto di possedere tutto, nell’aver perso la capacità di contemperare il piacere con la parsimonia.