Le decisioni nel counseling non solo con la testa.
Con l’ipotesi dei “marcatori somatici” il neuroscienziato Antonio Damasio confuta il razionalismo cartesiano e fornisce una base scientifica per una visione del decidere nella prospettiva del counseling esistenziale. I marcatori somatici sarebbero dei tracciati esperienziali significativi che rendono più efficiente e preciso il processo di decisione. Grazie ai marcatori somatici gli individui si formano «teorie» adeguate della propria e delle altrui menti, e integrano, associandoli tra loro, processi cognitivi e processi cosiddetti «emotivi».
Di solito concepiamo l’emozione come una facoltà mentale eccedente, una non pericolosa aggiunta al nostro pensiero razionale. In realtà i processi dell’emozione e del sentimento sono parte essenziale dell’apparato neurale per la regolazione biologica e perciò bioenergetica. Una riduzione dell’emozione può costituire una fonte ugualmente significativa di comportamento irrazionale.
Le decisioni personali e sociali non sono separabili dalla sopravvivenza, e perciò le conoscenze includono anche fatti e meccanismi riguardanti la regolazione dell’organismo nel suo insieme. Esso forza l’attenzione sull’esito negativo al quale può condurre una data azione, e agisce come un segnale automatico di allarme che dice: attenzione al pericolo che ti attende se scegli l’opzione che conduce a tale esito. Il marcatore negativo può far abbandonare il corso dell’azione e proteggere da perdite future. In ogni caso stimola ad approfondire le ragioni razionali.