La Riprogrammazione da fare dopo la pandemia.
Il paesaggio cognitivo è l’insieme delle configurazioni spaziali e di campo bioenergetico che un organismo percepisce del proprio intorno. Ne consegue una interpretazione e una conseguente integrazione delle informazioni specifica del contesto ambientale. Nel paesaggio cognitivo della pandemia l’osservatore ha fatto la differenza secondo il proprio organismo, il gruppo di appartenenza, il proprio apparato simbolico.
Una delle prospettive di osservazione della grande storia umana sono le apocalissi: a) le carestie, costellano la storia dell’umanità in tutte le regioni; b) le guerre e i massacri attraverso le devastazioni imposte alle popolazioni civili che non attraverso le perdite strettamente militari; c) le crisi economiche e finanziarie; d) le epidemie, infuriano d’un colpo, il più delle volte in conseguenza dell’arrivo in un porto di nuovi germi.
Cambiamenti di costume e di linguaggio sono stati apporti nella storia dalle pandemie e dalle epidemie. Nella nostra epoca sembra che abbia inciso soprattutto sulla dilatazione dei contatti da remoto. Ma è interessante fare il punto sui cambiamenti del proprio paesaggio cognitivo e sulle esigenze di riprogrammazione conseguenti.