Che vuol dire “andrà tutto bene”?
Ricordate quando, all’inizio della pandemia, si mettevano fuori dai balconi i panni con sopra scritto “Andrà tutto bene?”. Non era vero, perché non è andata del tutto bene. E per quella parte che è andata bene, è avvenuto grazie a notevoli impegni scientifici, legislativi, comportamentali, autoregolatori, ognuno per la sua parte, pur nella diversità delle opinioni, quando si è compreso che le cose non vanno mai bene da sole.
Ora la pietà e la rabbia, e una marea di tante altre emozioni spingono alla solidarietà per gli uni e alla condanna per l’altro. Va tutto bene.
I segnali di allarme ignorati. Ma ancora una volta semplificando, ancora una volta dando colpa a qualcuno (il virus e la Cina), e dimenticando ai tanti segnali di allarme provenienti dalla devastazione sull’ambiente e sulle specie animali isolate. Altrettanto è adesso, laddove non guardiamo che quanto sta avvenendo non è che l’ennesimo episodio di una geopolitica globale a carattere nazionalista, capitalista e razzista: volutamente uso ognuno di questi termini perché le guerre a partire dall’inizio del secondo scorso, mondiali a locali, hanno avuto tutte queste caratteristiche.