Quella Lamborghini che si sbatte una Smart con chi c’è dentro
Non prendiamocela con i social se una Lamborghini con quattro individui occupati a condividere il loro nulla con altri mille nullivori, investe una Smart con tre persone a bordo di cui ne muore una, – doppiamente innocente, per età e per responsabilità.
Non prendiamocela con i social. I social sono solamente un’agorà, una delle tante che l’umanità s’è inventata nel corso della storia. Parimenti a suo tempo non dovevamo prendercela con i cellulari per le telefonate spam, con internet per le fake news, la televisione per l’esibizione del cretino, la stampa per l’esaltazione del più forte, il commercio per i prodotti a scadenza fasulla, le automobili per quelli che non rispettano il limite di velocità, e via colpevolizzando.
Sarebbe guardare il dito che indica la luna, – come afferma il solito proverbio, – e non la luna. Perché nell’umanità molte sono le forme espressive che la contraddistinguono come specie, nel bene e nel male: dall’altruismo al furto, dall’empatia all’oppressione, dall’esercizio della conoscenza a quello dell’inganno, dalla tecnologia della salvezza a quella della distruzione, dall’estetica alla deturpazione. Tutte prese in considerazione con importanti studi di sociologia, filosofia, psicologia.
La stupidità “intelligente”.
Ma una non è mai studiata abbastanza, per il suo continuo rinnovarsi, perché è il parassita principe del batterioma cerebrale umano: la stupidità intelligente. Sottolineo l’aggettivo “intelligente”, perché non si pensi che qui si sta parlando dello sciocco, quel termine per cui sciocchi e stupidi sono gli altri e non noi. La stupidità intelligente è quella che ha fatto entusiasmare un intero popolo tedesco per Hitler fino al suicidio dell’intera Germania. Proprio su questo tema una forte riflessione del filosofo tedesco Dietrich Bonhoeffer, che ha pagato il prezzo di aver cercato di svegliare i suoi conterranei dal sonno della loro ragione. Vedi: https://www.youtube.com/watch?v=0j2BeZGLx70
La stupidità intelligente non è vero che non capisce o che teme il progresso scientifico, anzi se ne nutre. Non va confusa con il male, perché il suo intento non è fare del male, ma approfittare di qualsiasi conquista scientifica o tecnologica per esibirsi, perché essa è essenzialmente narcisista, e, in quanto parassita, energivora, capace di convogliare su sé stessa le energie dell’organismo sociale.
La stupidità intelligente è per la sua parte assai pericolosa perché al narcisismo e al parassitismo aggiunge tre qualità tutte sue, quella di apparire innocua, di essere amorale e quindi di non provare sensi di colpa e di conoscere istintivamente l’arte di quagliare attorno a sé e sedurre persone e seguaci.