Ruolo chiave dell’indagine nel counseling della riprogrammazione.
Nella seduta di counseling esistenziale c’è un passaggio determinante per la soluzione del problema, ed è quando il counselor esce dall’ascolto “passivo”. E questo momento è l’indagine. Con essa il professionista entra nel campo della narrazione del cliente e vi si inoltra indagando le componenti del problema come fatto.
Pur trattandosi di una situazione che procura difficoltà al cliente, essa non è solo un vissuto soggettivo, ma una realtà oggettivabile con gli strumenti idonei di indagine: “Quando si va ad affrontare un problema a causa del quale la persona ricorre alla consulenza, si può avere una comprensione del medesimo compiendo un’indagine circostanziata del programma operante della persona in quella data situazione: l’obiettivo del comportamento (che consiste nell’ obiettivo oggettivo o nello scopo soggettivo), i passaggi (la strategia) con cui esso si svolge, le risorse energetiche a cui attinge. Vi sono due possibili significati del termine problema: effetto indesiderato che deve essere eliminato o corretto; situazione indeterminata, cioè priva di una soluzione esatta, ma piuttosto con molti esiti possibili caratterizzati da un diverso livello di gradimento per chi si trova a decidere. In genere, nella consulenza sono presenti ambedue i significati.” (M. Papadia, Manuale di counseling. Per counselor della riprogrammazione)
Questa esplorazione sarà molto produttiva nella prospettiva del cambiamento positivo della situazione, una volta individuato il programma operante su cui agire. Quindi le domande riguardano dove si collochi il problema: negli obiettivi? nella strategia? nelle risorse? allo scopo di definire il programma operante con cui il cliente ha agito causandosi problemi.